Opera pia San Nicola (1828-1937), Piazzo basso


Tipologia: Ente (Ente di assistenza e beneficenza)

Sede: Piazzo basso

Profilo storico-biografico: Nel 1464 a Piazzo Basso, su istanza di alcuni uomini del paese di Piazzo e degli eremitani di Sant'Agostino di Bergamo (1), vennero iniziati i lavori di costruzione di una chiesa e di un convento concessa da papa Paolo II. Il convento venne poi soppresso nel 1652 allorché papa Innocenzo X eliminò tutte le congregazioni religiose con uno scarso numero di religiosi e pochi mezzi per il loro mantenimento. I beni del convento vennero devoluti alle Procuratie Venete con l'intento di venderle a qualche ricca famiglia che ne continuasse il culto mediante la creazione di una cappellania. Nel 1673 (2) Carlo e Pellegrino Sonzogno acquistarono il convento con la chiesa annessa e tutti i beni ad essa appartenenti per 600 ducati. Gli acquirenti dovevano mantenere e ben conservare la chiesa tenendola aperta al culto e far celebrare da un sacerdote secolare 47 messe annue per i legati di diversi testatori. Nel 1680 Carlo Sonzogno, mercante di Bergamo, in seguito alla divisione col fratello Pellegrino, entrò in possesso del convento. Nel 1701 istituì la cappellania di San Nicola con diritto di elezione del cappellano agli eredi delle sue proprietà (3). La famiglia Sonzogno oltre a possedere il convento e la chiesa, acquisì anche gli edifici intorno ad essi adibendo la chiesa a tomba di famiglia. Nel documento di istituzione della cappellania è stabilita una rendita annua al cappellano di lire 600 derivanti dai livelli e dal concorso dei proprietari della cappellania. Oltre al mantenimento del cappellano nello strumento si determina che il cappellano celebri nella chiesa 4 messe per ogni settimana per un totale di 208; dire messa anche nel giorno di San Nicola (10 settembre, giorno in cui si doveva invitare anche un predicatore) Santa Lucia, Sant'Agata, Sant'Apollonia e in altre circostanze. Nel 600 circa la chiesa venne rimaneggiata dagli eredi di Carlo Sonzogno, la famiglia mantenne la cappellania fino all'estinzione del casato avvenuta nell'800. I loro beni andarono alle famiglie Sottocasa e Carrara, la chiesa venne ceduta in amministrazione e proprietà all'Opera Pia San Nicola (4) L'Opera Pia di San Nicola di Piazzo Basso trae la sua origine dalla donazione di Martino Carrara (5) e della sorella Barbara (6) entrambi di Bergamo. Gli scopi dell'opera pia riguardano l'adempimento degli oneri di culto di 260 messe (7), gestione decorosa dell'Oratorio e di tutto quello che lo riguarda, dispensa ai poveri di Piazzo e di San Pellegrino (8) gli utili del suo patrimonio. L'opera pia provvede ai suoi compiti attraverso i capitali che le derivano da alcuni livelli enfiteutici, da legati, da interessi di capitali, dalle elemosine raccolte nell'Oratorio stesso. Nel 1872 era amministrata dalla Congregazione di Carità di San Pellegrino e di Piazzo Basso (9) con l'obbligo di tenere la gestione e il patrimonio separati. La nomina del presidente era fatto dalle due congregazioni mediante votazione segreta ed a maggioranza assoluta dei voti, il presidente durava in carica quattro anni. Era previsto nell'organico un segretario, un esattore e un inserviente. Il diritto di elezione del cappellano passò all'opera pia che si premurò di alienare dei beni per permetterne il mantenimento (10). L'Opera Pia di San Nicola era beneficiaria del legato Sonzogno (11) fondato da Giovan Paolo Sonzogno con testamento 1738 novembre 19 che lasciava 30 ducati da investire in tre doti per altrettante giovani che volessero sposarsi o monacarsi. Nel 1753 giugno 29 anche Francesco Sonzogno, fratello del precedente, lasciò allo stesso scopo un legato di 500 ducati. Dopo l'assorbimento della Congregazione di Carità nell'Eca, nel 1939, per decreto reale 28 giugno, la Fabbriceria venne sostituita nella gestione dei beni parrocchiali dal parroco (12).

Note: (1) G. Pietro Galizzi, San Pellegrino terme e la valle Brembana, Clusone, Amministrazione comunale di San Pellegrino, 1996, p.92. (2) ibidem, p. 158. (3) Ibidem, p. 158-159. (4) Luigi Pelandi, L'arte e gli artisti, in "La Rivista di Bergamo", luglio-agosto 1955, n.7-8, anno VI, p. 71: Pietro Giovanni Galizzi, Le chiese di San Pellegrino, Bergamo, Stamperia Conti, 1942, p. 41. (5) 1828 luglio 19, notaio Giuseppe Teodoro Vailati; testamento 1837 gennaio 3 (unità 9.1-33). (6) 1838 dicembre 11 notaio Angelo Custode Locatelli (unità 9.1-33). (7) 156 disposte dal testamento 1823 agosto 2 di Bartolomeo Sonzogni (fondatore della cappellania), 104 disposte da Maria Teresa Sonzogni (ibidem). (8) Fra i due erano però preferiti quelli di Piazzo Alto. (9) Unità 9.1-33, Statuto organico dell'Opera pia San Nicola. (10) Unità 9.1-125, vendita dei beni Carara. (11) Unità 9.1-118. (12) Galizzi, op. cit., p. 202.


Complessi archivistici:
Link: archiviedocumenti.it/archivi/?prg=18&pro=10