Statuti e diritti


Contenuto
La serie raccoglie oltre agli antichi statuti del comune di Darfo redatti nel 1495 copie a stampa e manoscritte degli Statuti di Valle (corpo normativo di grado superiore agli statuti locali), un fascicolo contenente trascrizione di capitoli statutari circa il taglio della legna ed una fede autentica dei reggenti del comune, risalente al XVII secolo circa la nuova pubblicazione degli ordini e degli statuti per il buon governo del comune di Darfo, dei quali non vi è traccia nell'archivio.
Fa parte della serie, anche il "Register Instrumentorum" redatto tra il 1618 e il 1692 da Giovanni che raccoglie in copia atti dal 1200 al 1692. Questi registro contiene tutti oltre a documenti fondativi, quali le definizione dei confini con i comuni vicini, tutte le più importanti disposizioni relative ai beni immobiliari patrimonio del comune.

In particolare gli statuti del 1495 riflettono pienamente il carattere di espressione sul piano normativo dell'indipendenza e dell'autonomia del comune. Sono di fonte normativa particolare di diritto territoriale e le norme in esso contenute sono destinate ad esaurirsi entro i confini dell'ambito territoriale su cui si afferma il potere della comunità (1).
Gli statuti di Darfo, nella versione esistente in archivio, sono la versione e il coordinamento di norme più antiche. Oltre alle norme circa elezione degli ufficiali del comune (massari, razionatori, consoli, campari e loro incaricati, supportati da un notaio scrittore e da esattori) e il funzionamento dell'assemblea (vicinia), l'oggetto principale della normativa concerne la regolamentazione della fruizione delle risorse del comune (dei suoi beni immobili dei suoi prodotti).
Note.
(1) Da fonte di diritto primaria, quale era in età comunale, lo statuto, in epoca successiva, con l'avvento della dominazione veneta, sarà sottoposto alle leggi del governo della Serenissima Repubblica e comunque subordinato alle leggi interne del corpo territoriale nel quale Darfo era compreso, la Valle Camonica, e prima ancora della citta di Brescia, come (nel caso di Darfo appunto) è possibile leggere nella confermazione del capitano di Valle Camonica, Stefano Ugo


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