Scartafacci


Contenuto
Gli scartafacci sono registri di prima nota che contengono (in minuta) verbalizzazioni di atti diversi che erano destinati alla definitiva redazione in forma autentica su altri registri dedicati. La strutturazione dei contenuti è abbastanza tipizzata e si compone di una serie di annotazioni che annualmente si presentano secondo la stessa rotazione. Ogni annualità si apre con l'incanto a locazione di 15 anni dei principali beni immobili del comune (campi, prati, castagneti, salici, salicetti, gazzi, etc.). Per questi incanti viene fatto rimando al Libro degli incanti e al numero di carta in cui questi sono stati redatti. Dalla fine di gennaio di ogni anno fino a metà marzo circa vengono deliberati gli incanti o le riscossioni relative ad altri beni o attività produttive del comune (spazzatura, arche, riparazioni e manutenzioni varie). Alla fine di marzo vengono deliberate all'incanto tutte le poste dei monti (quante bestie possono essere portate su ogni porzione di pascolo comunale nella fase della monticazione). Dal mese di aprile alla fine di novembre vengono redatte in forma stringata deliberazioni diverse della vicinia, memorie, incanti di boschi, segaboli, ed altre attività (ordinarie e straordinarie). Il 31 dicembre di ogni anno (o all'inizio dell'anno successivo) viene convocata la vicinia generale del comune per il rinnovo delle cariche di governo: scrivani, consoli delle contrade, campari. Molte annotazioni vengono barrate o annullate in seguito alla trascrizione effettuata su appositi registri. Si tratta quindi di una serie che rispecchia fedelmente la routine amministrativa dell'ente e di una tipologia piuttosto diffusa nella produzione documentale in Antico Regime: si pensi all'analoga serie nell'archivio storico di Romano di Lombardia oppure ad altre serie con diversa nomenclatura come i Giornali dell'archivio storico di Castione della Presolana o i Fogliazzi dell'archivio storico di Salò.


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