Misericordia ([sec. XIV]-1807), Sorisole


Tipologia: Ente (Ente di assistenza e beneficenza)

Sede: Sorisole

Profilo storico-biografico: Il primo istituto ad occuparsi di beneficenza in Sorisole fu la Misericordia, di cui si ignora l'origine e l'anno di fondazione (si presume che fosse attivo già nell'arco del XIV secolo). Durante la visita apostolica del cardinale Carlo Borromeo (20 settembre 1575), l'istituzione pia costituiva la principale realtà assistenziale nel vasto territorio del comune di Sorisole. Il suo reddito all'epoca consisteva in lire 500, prodotte dai beni di legati perpetui. L'intervento caritativo della Misericordia si sostanziava in distribuzioni di pane e sale alla popolazione, all'assegnazione di elemosine in denaro o in altri beni di prima necessità ai poveri, mediante cedole e nel rispetto delle disposizioni dei legatari (1). Il Borromeo decretò la cessazione della distribuzione indiscriminata e qualora i legati avessero imposto espressamente la dispensa indifferenziata, la documentazione sarebbe stata sottoposta al controllo del vescovo per la verifica della legittimità. La dispensa di derrate a tutta la popolazione proseguì per tutto il cinquecento: a fine secolo gli abitanti di Sorisole erano circa un migliaio, in maggioranza contadini, conciatori di pellame, tagliapietre e, a parte un ristretto numero di famiglie con entrate di circa duecento scudi, per lo più ricavati dall'esercizio di attività commerciali in Bergamo o in Venezia, la maggior parte della popolazione era costituita da poveri. La sola risorsa economica era rappresentata dai pascoli montani e dallo sfruttamento dei boschi circostanti da cui si ricavava legname e castagne che venivano distribuite annualmente in modo indifferenziato così come il frumento ed il miglio. Mentre il comune di Sorisole non aveva beni di proprietà ed era assai indebitato, sia a causa di una precaria struttura amministrativa, sia per la mancata imposizione di tasse (2), la Misericordia poteva invece vantare nel 1596 un capitale di lire 800 ed una ben delineata organizzazione interna. I sindaci della Misericordia erano di norma tre e venivano eletti ogni anno dal consiglio dei capi famiglia originari di Sorisole (uno dei tre sindaci restava in carica un biennio). Essi amministravano il patrimonio prodotto da lasciti testamentari e da donazioni di persone pie e curavano la dispensa di elemosine, assistiti dal parroco e dallo scrivano. L'attenta gestione del reddito da parte dei reggenti, con il ricorso a prestiti in denaro o a vendite di terreni di proprietà, consentiva all'ente di esercitare la propria attività anche in momenti di particolare carestia (3). I sindaci venivano stipendiati dal comune e nel 1596 si decise di aumentare il loro salario annuo, obbligandoli ad accettare l'incarico entro due giorni dall'elezione, pena la decadenza ed una multa. Lo scrivano era sottoposto alle medesime condizioni, ma il suo compenso era rapportato ai giorni di servizio effettivamente svolti. Prima di decidere acquisti, vendite o cessioni di terreni, immobili e proprietà, i sindaci dovevano essere autorizzati esplicitamente dal sindacato dei capi famiglia (4).

Note: (1) "Atti della visita apostolica di San Carlo Borromeo a Bergamo", a cura di Roncalli Angelo, vol. II, Firenze, Leo S. Olschki editore, 1957, p. 93. (2) Da Lezze Giovanni, "Descrizione di Bergamo e del suo territorio 1596", a cura di Vincenzo Marchetti e Lelio Pagani, Bergamo, Provincia di Bergamo-Assessorato istruzione e cultura-centro documentazione beni culturali, 1988, pp. 429-430. (3) Vedi unità n. 2-279 e n. 2-280. (4) Paganini Marino, "Sorisole", Bergamo, Corponove editrice, 1986, p. 45.


Complessi archivistici:
Link: archiviedocumenti.it/archivi/?prg=19&pro=2