Deliberazioni dei consigli
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La serie è composta da 29 registri in cui sono raccolti i verbali delle deliberazioni degli organi amministrativi del comune: il consiglio maggiore, o arengo, e il consiglio minore, o di credenza.
Il consiglio maggiore era composto da ottanta consiglieri, sedici per contrada; dal 1533, in seguito alla separazione di Peia, il loro numero scese a sessantaquattro. I consiglieri restavano in carica a vita. In età veneta, a tale consiglio, che non era più il principale organo deliberante comunale, competeva l'approvazione e la ratifica delle proposte e delle nomine effettuate dal consiglio di credenza. Inoltre i membri del consiglio uscente, in prossimità della fine d'anno, nominavano dieci elettori, due per ogni contrada e di famiglie diverse, che a loro volta dovevano scegliere i dodici membri del consiglio minore.
Nel consiglio di credenza le contrade di Peia, Cirano e Gandino di mezzo erano rappresentate da due credendari per ognuna, le contrade di Gandino superiore e inferiore da tre ciascuna. A questi si aggiungevano due consoli. Con la separazione di Peia, anche questo consiglio si ridusse, scendendo a dieci consiglieri, oltre i due consoli. La metà dei membri veniva cambiata ogni sei mesi, mentre i consoli cambiavano alternativamente ogni quattro mesi. A questo consiglio competeva la supervisione dei registri contabili, il controllo e la gestione dei beni comunali, nonché la riscossione, insieme ai consoli, dei crediti del comune. Inoltre doveva nominare i membri dell'arengo, i consoli, il massaro, i notai, i campari, i calcatori, i deputati alle taglie delle bestie, gli estimatori, i conduttori delle taverne, e soprintendeva alla nomina dei presbiteri e dei ministri e amministratori della chiesa parrocchiale e della Misericordia. Al consiglio spettava la facoltà di deliberare ed emettere ordini in merito a tutte le questioni in ambito locale, sia in materia di difesa delle proprietà comunali, che di tutela dell'ordine pubblico, di procedura amministrativa, di interventi sul territorio. L'operato dei credendari, al termine del loro mandato, era sottoposto alla valutazione di sindacatori eletti allo scopo. La loro contumacia era di un anno.
I notai incaricati di redigere i registri conservati in questa serie, nonché i registri contabili e gli atti ufficiali del comune, erano nominati in numero di tre per semestre, ognuno era al servizio di una bina consolare. Partecipavano quindi a tutte le riunioni consiliari, dove peraltro non avevano diritto di voto, verbalizzando i temi trattati, le votazioni e le presenze dei consiglieri. Dovevano infine accompagnare i consoli nella verifica dei danni alle proprietà comunali.
La serie è formata dai registri che riportano indistintamente i verbali delle riunioni di entrambi i consigli, ad eccezione degli ultimi due, nei quali, in seguito ad un ordine del 31 agosto 1791 di Pattaro Buzzaccarini, capitano di Bergamo, si provvedette ad una registrazione separata delle sedute. Da segnalare che i primi due registri contengono solo le elezioni alle cariche comunali, dal 1423 al 1629; in seguito si abbandonò la pratica di separare la verbalizzazione delle nomine dalle altre deliberazioni. La raccolta delle deliberazione copre un arco temporale piuttosto esteso, dal 1495 al 1800, con una sola lacuna di pochi anni all'inizio del Cinquecento. I registri si presentano in buono stato di conservazione; solo per i più antichi si segnalano lievi danni, soprattutto alle legature.
Dettagli unità (29)
Link: archiviedocumenti.it/archivi/?prg=35&str=5