Legati pii amministrati dall'arciprete parroco protempore di Pagazzano (1724-1892), Pagazzano


Tipologia: Ente (Ente di assistenza e beneficenza)

Sede: Pagazzano

Profilo storico-biografico: Il patrimonio riferito a questo ente si è formato in progresso di tempo attraverso il conferimento di legati diversi che indicavano come esecutore unico l'arciprete e parroco protempore del Comune di Pagazzano. Lo statuto del 1874 riepiloga e riordina l'assetto e l'amministrazione di tale patrimonio e ribadisce le forme dell'amministrazione e dell'erogazione dei sussidi legati dalle singole disposizioni testamentarie. Con strumento 4 aprile 1724, rogato dal notaio Ambrogio Cremaschi di Milano, l'arciprete di Pagazzano, Alessandro Maria Carminati disponeva che parte delle sue sostanze formasse un capitale assegnato all'arciprete del comune per essere distribuito annualmente ai poveri infermi di Pagazzano e di Caravaggio (con incarico all'arciprete di quel comune di distribuirne una quota). Alla liquidazione dell'asse ereditario gli esecutori testamentari destinarono a tale legato lire 369,08. Con testamento 16 settembre 1769, rogato dal notaio Luigi Canzoli di Treviglio, don Giovanni Battista Colpani, arciprete di Pagazzano, dispose a favore dei poveri del comune la somma di lire 354,37 con la clausola che il capitale venisse amministrato distribuito dall'arciprete pro tempore. In seguito, con testamento 7 febbraio 1832, il defunto don Siro Nava, arciprete del Comune, disponeva a favore dei poveri lire milanesi 600 affinché il ricavo andasse a favore degli infermi cronici non ricevuti nei pubblici ospedali, con l'espressa condizione che l'amministrazione di questo legato fosse affidata parroco pro tempore. A tale patrimonio si aggiunsero infine il capitale di lire 990,98 lasciato con testamento 10 settembre 1894 da Teresa Barbieri e il lascito di don Raffaele Brevi, che con testamento olografo, legò la rendita di un fondo del valore di lire 2400, denominato campo Bignamo alla celebrazione di messe e alla distribuzione ai poveri infermi della parrocchia, con facoltà di libera amministrazione di tale patrimonio conferita all'arciprete protempore. Secondo lo statuto dei luoghi pii all'amministratore, all'arciprete e parroco di Pagazzano, spettavano la deliberazione sui bilanci e sui conti annuali, la ripartizione delle elemosine e dei sussidi nei modi indicati per ogni singola disposizione testamentaria, le modificazioni, quando necessarie, allo statuto organico e le deliberazioni che riguardavano l'uso delle rendite salvi i casi di superiore approvazione. Aveva quindi come obblighi principali la formazione e la tenuta dei bilanci e l'amministrazione del patrimonio con la rinnovazione nei tempi debiti di tutte le iscrizioni ipotecarie oltre a rapporti con la Deputazione provinciale per tutti gli atti soggetti all'approvazione di tale autorità tutoria. L'arciprete pro tempore aveva infine il compito di tenere la corrispondenza ufficiale e sorvegliare la buona tenuta dei registri l'andamento degli affari; poteva farsi assistere per la compilazione dei conti e dei bilanci da un contabile. I legati che formavano tale patrimonio vennero concentrati nella Congregazione di Carità con decreto regio 1 dicembre 1892.


Complessi archivistici:
Link: archiviedocumenti.it/archivi/?prg=68&pro=3