Beneficenza
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Con l'avvento del Regno Italiano, l'ente di pubblica assistenza che nel periodo "austriaco" aveva assunto la denominazione di "Luoghi pii elemosinieri", riprende l'originale titolo di "Congregazione di Carità". Il consiglio comunale aveva poteri di nomina e di controllo sul consiglio di amministrazione di tale ente: ne nominava infatti il presidente ed i quattro membri, uno dei quali rinnovato di anno in anno. Inoltre vigilava sulla corretta gestione dell'ente, controllando e approvando la relativa contabilità. L'esercizio di tali poteri di controllo si basava, a livello normativo, sulla legge del 3 agosto 1862. Per quanto riguarda il contenuto di questa serie, diversamente dall'omonima serie della precedente sezione d'archivio "austriaca", di cui la presente costituisce un naturale seguito, qui non appare testimoniata l'attività economica dell'ente di assistenza; più in generale, in questa serie compare poco la stessa Congregazione di Carità, fatta eccezione per le nomine da parte del consiglio comunale. Appare, invece, preponderante la documentazione relativa all'attività di assistenza ed al ruolo svolto in questo campo dal comune di Casnigo. Al comune, infatti, pervengono annualmente i resoconti dei debiti da saldare nei confronti dei vari istituti ospedalieri di Bergamo, ed è dal comune che partono le eventuali richieste di ricovero. Ad ogni comune, infatti, spettava una precisa quota di ricoveri nei principali istituti della provincia: innanzitutto, l'Ospedale Maggiore di Bergamo, allora presso la chiesa di S. Marco, e poi anche l'Ospizio dei Pazzi di Astino o l'Ospedale Civico di Leffe. All'inizio degli anni '80 sono anche documentati dei lavori per un "ospedale nuovo" da realizzare nella stessa Casnigo. Le malattie per le quali si richiedono ricovero e cura sono ancora le stesse segnalate nel periodo precedente: malattie "croniche", malattie veneree e malattie mentali. Col passare del tempo, tuttavia, si registra un aumento dei casi di pellagra e parallelamente un aumento delle iniziative rivolte alla loro cura. Accanto all'assistenza sanitaria, il comune si attiva anche per l'assistenza all'infanzia, in particolare per la collocazione degli orfani e dei bambini esposti, oppure per il ricovero presso l'Ospedale Maggiore delle ragazze madri che devono partorire. Vi è poi tutta una serie di sussidi o di collette di cui il comune si fa promotore autonomamente o dietro sollecitazione di autorità superiori; i destinatari beneficiati sono individui bisognosi sia di Casnigo, che residenti in province del regno più lontane: dai vagabondi alle famiglie emigrate dai territori ancora sotto il dominio austriaco; dai danneggiati da cataclismi alle famiglie dei lavoratori deceduti nel crollo della miniera "Tutti Santi" di Cazzano, nel 1873. Infine, anche nel periodo "italiano", così come precedentemente in quello "austriaco", sono qui conservate carte relative a momenti di tensione fra la popolazione casnighese, relativamente alla mancata esecuzione dell'antico legato che disponeva un'annuale distribuzione gratuita di sale ai poveri di Casnigo. A livello di consistenza documentaria appare assai copiosa la quantità di circolari emanate per lo più dal Consiglio degli Istituti Ospedalieri di Bergamo e dalla prefettura; accanto a queste, si ritrovano poi le circolari e gli avvisi di altre istituzioni provinciali o nazionali aventi scopo benefico: innanzitutto, il Pio luogo della Pietà, o Istituto "Colleoni" di Bergamo, al quale il comune poteva rivolgersi per l'assistenza alle fanciulle povere in età di marito. Il quadro istituzionale di riferimento in questa serie è composto innanzitutto dal Consiglio degli Istituti Ospedalieri di Bergamo, a cui il comune inoltra la maggior parte delle richieste di ricovero. Prefettura e sottoprefettura, pur potendo esercitare un ruolo di intervento anche nella procedura delle richieste, restano il principale riferimento per tutto il resto: sia per quanto riguarda altre iniziative di assistenza sociale, sia relativamente alla superiore approvazione degli atti compiuti dal comune nell'esercizio dei propri poteri di nomina e controllo sulla Congregazione di Carità di Casnigo.
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