Sezione Antico Regime
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La presente sezione è costituita dalle uniche due testimonianze conservate in questo archivio relative al periodo della dominazione veneziana sul comune di Casnigo (1428 - 1797).
A quel tempo, il comune di Casnigo rientrava amministrativamente nella "Valle Gandino", uno dei "territori" in cui la Repubblica di Venezia aveva suddiviso la parte della provincia di Bergamo ad essa soggetta. La "Valle Gandino" era governata da un "vicario" dei rettori veneziani che risiedevano a Bergamo, il quale si riuniva periodicamente insieme al "consiglio degli anziani" della Valle. Nel consiglio degli anziani il comune di Casnigo aveva un proprio rappresentante, il quale si riuniva con gli "anziani" degli altri comuni rientranti nella "Valle Gandino": Gandino, Leffe, Barzizza, Cazzano, Barzizza, Colzate, Verteva e Cene.
Per quanto riguarda l'amministrazione del comune, all'inizio di ogni anno, l'assemblea di tutti i capifamiglia di Casnigo eleggeva i due consoli che, assieme al notaio, ai campieri, al canepario e ad altri sei membri eletti, componevano un "consiglio di credenza", vero e proprio organo amministrativo del comune.
La presente sezione conserva due unità riferibili a due distinte tipologie di documenti, per quanto riguarda i rapporti intercorrenti tra autorità superiori veneziane, da una parte, ed i comuni nonché i singoli cittadini, dall'altra.
Nella serie "Ordini" si conservano solitamente tutte le disposizioni inviate agli organi del comune da autorità superiori di qualsiasi livello dello stato veneziano, a partire dalle lettere del Doge, dette "ducali", con le quali il governo centrale di Venezia impartiva ordini innanzitutto alle autorità periferiche che risiedevano nei capoluoghi del territorio: a Bergamo, venivano mandati da Venezia un Podestà, che amministrava sia le questioni civili che quelle giudiziarie, ed un Capitano, preposto alla vigilanza sull'ordine pubblico e alla difesa militare.
A sua volta il podestà inviava copia delle ducali ricevute agli organi che amministravano le singole "valli" e "quadre" di pianura in cui era suddiviso la provincia, solitamente affidati a dei "vicari", i quali facevano da tramite nei confronti dei singoli comuni.
In qualità di massima autorità giudiziaria locale, il podestà di Bergamo, detto anche "pretore", sovrintendeva anche a tutte le cause penali ed a quelle civili di una certa consistenza: ecco il motivo della presenza dell'unità, la cui attribuzione al comune di Casnigo resta però incerta, che è stata collocata nella serie intitolata "Istanze all'Ufficio Pretorio".
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