Fabbriceria della parrocchia di Sant'Andrea in Mornico al Serio (sec. XIX -?), Mornico al Serio
Tipologia: Ente (Ente ecclesiastico)
Sede: Mornico al Serio
Profilo storico-biografico: Si presume che la fabbriceria parrocchiale venne istituita a Mornico al Serio nel 1808 in esecuzione di un decreto emanato nel 1806 dal Ministro per il Culto del napoleonico Regno d'Italia (1). Le fabbricerie erano composte da un minimo di tre membri ad un massimo di sette effettivi e da due supplenti, ne facevano parte di diritto l'Ordinario Diocesano e il parroco (2). Gli altri membri duravano in carica tre anni, potevano essere riconfermati, e venivano scelti tra le persone più probe della parrocchia e del comune d'intesa con l'autorità ecclesiastica. La fabbriceria aveva un presidente e un tesoriere. Il presidente rappresentava legalmente l'ente, compiva tutti gli atti conservativi di diritti, compilava i bilanci preventivi, che sottoponeva all'approvazione degli altri membri. I beni amministrati che dovevano servire al mantenimento della chiesa e alle spese di culto, derivavano dai redditi di qualsiasi natura della chiesa e dalle annesse fondazioni per la fabbrica e per il culto, dalla locazione delle sedie e dei banchi, dalle somme raccolte come offerte dei fedeli. Le fabbricerie dovevano ogni anno approvare il bilancio preventivo e il rendiconto e deliberare sull'impiego dei fondi che erano superiori alle spese e sulle opere che modificavano lo stato della fabbrica. Le fabbricerie erano soggette alla tutele e alla vigilanza degli organi governativi, d'intesa con l'autorità ecclesiastica (3). Nella legislazione italiana preconcordataria rimasero in vigore le precedenti leggi degli ex stati, infatti nella legge 15 agosto 1867 n. 3848 (art. I, n. 6) mentre si abolivano tutte le fondazioni a scopo di culto si faceva eccezione per le Fabbricerie. (4). La legislazione emanata in applicazione del Concordato regolava l'intera materia delle Fabbricerie ex novo. Il Concordato dispose che i "consigli di amministrazione" (5) delle chiese "ovunque esistano e qualunque sia la loro denominazione, anche se composti totalmente o in maggioranza da laici, non dovranno ingerirsi nei servizi di culto, e la nomina dei componenti sarà fatta d'intesa con l'autorità ecclesiastica" (6). La legislazione italiana (R. D. 2 dicembre 1929 n. 2262 in esecuzione alla legge 27 maggio 1929) considera quindi le Fabbricerie come amministrazioni laicali soggette alla tutela dello Stato, preferendo tra i diversi sistemi quello in vigore nelle province lombardo-venete dove la qualità di ente giuridico era attribuita soltanto alla Chiesa mentre la Fabbriceria era considerato un ente amministrativo autonomo preposto all'amministrazione dei beni della chiesa stessa. Scopo delle Fabbricerie, secondo il R. D. 1929, era quello di provvedere alle spese di manutenzione della chiesa, alle spese di ufficiatura e di culto, alla provvista degli arredi sacri e delle suppellettili. Nel citato decreto vengono anche minuziosamente indicate le materie nelle quali la Fabbriceria non poteva intromettersi perché facenti parte del ministero spirituale. Non si hanno notizie certe circa lo scioglimento dell'istituzione che si suppone
Note: (1) Il 1808 è l'anno di fondazione della Fabbriceria parrocchiale di Romano di Lombardia e di altre fabbricerie di parrocchie circonvicine. (2) Oppure il rettore della chiesa o un delegato a seconda che si tratti di chiesa cattedrale, parrocchiale o altra chiesa aperta al pubblico. (3) La vigilanza si esplicava anche attraverso visite, ispezioni, nomina di commissari speciali in caso di accertamento di gravi irregolarità amministrative. (4) Con la legge 11 agosto 1870 n. 5784 si disponeva però la conversione dei loro beni; Vedi voce "Fabbriceria", Grande Dizionario Enciclopedico, Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1956, "La nuova enciclopedia del diritto e dell'economia Garzanti", Milano Garzanti, 1989. (5) Si tratta delle fabbricerie. (6) Grande Dizionario Enciclopedico, op. cit.
Complessi archivistici:
Link: archiviedocumenti.it/archivi/?prg=97&pro=6